GIORNATA DELL’ITALIANO 2012

XII SETTIMANA DELL’ITALIANO NEL MONDO 

Letteratura Italiana Contemporanea: Sud e Nord 

Giovedì 18 ottobre 2012

 

RIASSUNTI 

 

Andrea Bombi (U.V.)

La borgata como sinécdoque: Il contagio de Walter Siti

Nel suo recente romanzo Il contagio (Mondadori, 2008) il noto critico e scrittore Walter Siti, torna a un tema caro, a suo tempo, a Pier Paolo Pasolini: la vita precaria degli emarginati nelle periferie romane, le borgate. Dove il grande intellettuale ucciso nel 1975 riconosceva un popolo miserabile, ma ancora depositario di una "vitalità" che prometteva una liberazione possibile, Siti scopre oggi dei personaggi persi nella "liquidità" della società postmoderna, incapaci di trovare una percorso di redenzione. Quando Siti riconosce un identico disorientamento tra le élite culturali, teoricamente depositarie delle risorse critiche capaci di incidere su questa realtà, il racconto di vite ancorate a un destino senza possibilità di salvezza si trasforma in una sofferta riflessione sul ruolo della letteratura e della cultura in generale, nella società contemporanea, in sintonia con le preoccupazioni di altri scrittori come Renzo Paris o, dalla sociologia, Massimiliano Panarari.

 

Cesáreo Calvo (U.V.)

Le lingue di Gomorra

 

Miguel Angel Cuevas (Universidad de Sevilla)

La poesia di Maria Attanasio

Maria Attanasio (Caltagirone, Sicilia, 1943) es una de las voces más radicales, inconfundibles, de la poesía italiana contemporánea. Autora de los poemarios Interiores (1979), Eros y mente (1996), Amnesia del movimiento de las nubes (2003), Del rojo y negro verso (2007); y de las novelas Corría el año 1698 y en la ciudad aconteció el hecho memorable (1994), Sobre Concetta y sus mujeres (1999), El falsario de Caltagirone (2007), Del Atlas a los Apeninos (2008). Su escritura, en busca siempre de una dicción despojada de ornato, afilada en el fulgor de agudos encuentros entre materia y pensamiento, conoce en Negro barroco negro (1985) --la primera de sus obras que se traduce al español-- uno, quizá el definitivo, de sus momentos fundacionales. 

 

Consuelo de Frutos (Universidade de Santiago)

Presencia de la literatura italiana contemporánea escrita por mujeres en España

A pesar de que las mujeres escritoras alcanzan también los mayores premios literarios a la hora de la verdad siempre se les dedica menos espacio en cuanto a promoción y crítica, con lo que su presencia en el mundillo literario permanece en no pocas ocasiones en un segundo plano. Si se le pregunta a un público lector medio español por nombres de escritores italianos no tendría problema en nombrar a unos cuantos, pero si hubiese que citar a escritoras contemporáneas italianas manifestaría una mayor dificultad. Para suplir estas carencias se hablará de aquellas mujeres italianas contemporáneas que se dedican a la escritura y que están presentes en nuestro país en traducción castellana. Además de autoras con una larga trayectoria y un cierto reconocimiento como es el caso de Dacia Maraini, de Simonetta Agnello Hornby, de Margaret Mazzantini, de Susanna Tamaro y de Melania G. Mazzucco entre otras, convendría destacar la presencia de obras traducidas de autoras más jóvenes como es el caso de Michela Murguia, Silvia Avallone  y Viola de Grado. De todas  ellas se hará referencia a su recepción en nuestro país por medio de las reseñas en prensa o en revistas especializadas además de utilizar también las opiniones recogidas en diferentes páginas Webs y blogs de literatura. 

 

Juan Carlos de Miguel y Canuto (U.V.)

Le maschere dell’eroe: verità e tecnica letteraria in Gomorra, di Roberto Saviano

La pubblicazione di Gomorra, nel 2006, ha agitato le acque del panorama letterario italiano. Si tratta di un’opera che coagula in sé molte delle questioni aperte sul romanzo contemporaneo e più in generale sulla prosa narrativa attuale, a cominciare dalla definizione del genere. Come è noto, Roberto Saviano denuncia le dimensioni colossali e quasi planetarie dei traffici illeciti della camorra, ma racconta anche delle faide (o guerre interne), degli episodi che hanno generato vittime innocenti e alcuni casi (spesso tragici)  di resistenza a questi poteri forti. E lo fa in prima persona, mescolando spesso realtà vissute nel napoletano con notizie conosciute attraverso fonti documentarie. In questa alchimia di elementi diversi, conservando un narratore unico, l’autore mette in gioco se stesso e mette alla prova il consenso del lettore.

 

Nicolò Messina (U.V.)

Sicilia-Germania: andata e ritorno. L'epopea di Stefano Vilardo 

Il capolavoro di Stefano Vilardo, Tutti dicono Germania Germania, scomparso dalla circolazione e dal dibattito dopo una prima parziale apparizione su Nuovi Argomenti (1969) e la successiva stampa – con un’introduzione di Leonardo Sciascia – per i tipi della Garzanti (1975), ha rivisto la luce nel 2007 grazie all’editore Sellerio. Opportunamente, si direbbe, in un momento in cui l’Italia, antica terra di emigrazione, è diventata una delle mete dei nuovi migranti e la Sicilia uno dei loro principali approdi. Si tratta di un testo difficile da catalogare e commentare. In effetti, esso è insieme una grande opera di poesia e un prezioso documento che potrà un giorno servire a scrivere la storia non ancora scritta dell’emigrazione siciliana clandestina. Il carattere polisemico dell’opera è confermato dalla sua stessa lunga e complessa gestazione. La comunicazione intende entrare nel merito della storia testuale e della lingua viva e mescidata dell’opera.

 

Eugenio Murrali (Università La Sapienza, Roma)

"Viva l'Italia" di Dacia Maraini: come la Storia diventa teatro

L'intervento desidera puntare lo sguardo sulla lettura che Dacia Maraini dà dell'Unità d'Italia in questo suo testo del 1971. Con rapide incursioni anche sulle messe in scena di Bruno Cirino (1973) e di Antonio Lovascio (2011), si proveranno a delineare le modalità drammaturgiche impegnate dall'autrice per teatralizzare la storiadell'Unità e creare la dialettica necessaria all'efficacia del dialogo scenico e alla forza drammatica dei personaggi. Dalle osservazioni emergerà la tessitura logica sulla quale si sviluppa l'argomentazione della Maraini per dimostrare la sua tesi: l'Unità d'Italia è scesa da Nord a Sud su un popolo contadino cui non erano stati forniti gli strumenti adeguati ad accoglierla.


Paolino Nappi (U.V.)

Gomorra dopo Gomorra: moltiplicazione di un best-seller

Gomorra e il suo autore Roberto Saviano, fin dalle prime fasi di un successo non annunciato divenuto poi inarrestabile, hanno acquisito anche – come si conviene allo spirito dei tempi – un innegabile valore iconico. Se per molti critici e opinionisti Gomorra e Saviano rappresentano un modo nuovo di far intervenire la letteratura sul terreno della denuncia e della lotta alle mafie, c’è stato anche chi ha mosso delle riserve su retoriche e rappresentazioni esibite dallo scrittore napoletano. Nel corso degli anni, il libro ha fecondamente moltiplicato la propria “presenza” sotto diverse forme, da una trasmissione radiofonica condotta dallo stesso Saviano, allo spettacolo teatrale allestito con Mario Gelardi, al film di Matteo Garrone. Roberto Saviano, autore di un solo grande libro, è oggi un personaggio mediatico tra i più ascoltati in Italia, dalle pagine dei giornali a programmi televisivi di grande successo.

 

Begoña Pozo (U.V.)

La escritura descentrada de la Compagnia delle Poete

La internacional Compagnia delle Poete (www.compagniedellepoete.com) actualmente está compuesta por un grupo heterogéneo  de mujeres —Prisca Agustoni, Cristina Ali Farah, Anahid Baklu, Livia Bazu, Laure Cambau, Anilda Ibrahimi, Adriana Langtry, Mia Lecomte, Sarah Zuhra Lukanic, Natalia Molebatsi, Vera Lucia de Oliveira, Helene Paraskeva, Lidia Palazzolo, Brenda Porster, Begonya Pozo, Barbara Pumhösel, Sally Read, Melita Richter, Francisca Paz Rojas, Candelaria Romero, Jacqueline Spaccini y Eva Taylor— que tiene en común el uso/adopción del italiano en todas o en algunas de sus creaciones poéticas. Las múltiples estrategias mediante las cuales «textualizan» el mundo y «textimonian» el discurso literario —siguiendo la propuesta de Túa Blesa— ponen de manifiesto ciertos ecos autobiográficos —de los que hablaba Sinopoli a través del concepto de «autobiografia del dolor»— desde donde se representa la dificultad de mantener el equilibrio entre realidades/mundos/espacios que se encuentran en permanente contacto y conflicto. En ese esa grieta fronteriza es donde los textos instalan su permanente e incómodo «estar en medio» desde el cual mostrar la (des)composición de la(s) identidad(es). Así, en muchos de sus textos, se percibe cómo esa «autobiografía del dolor» —entendida como construcción compleja de la identidad (cotidiana)— transita por ámbitos colindantes, cuando no yuxtapuestos, a los de la «migración interior». Las creaciones literarias de estas autoras ponen de manifiesto la necesidad de narrar los procesos de conformación de una(s) posible(s) identidad(es) complejas y en transición permanente. Así las cosas, es en el proceso mismo donde radica la importancia de la (re)creación y la representación, de modo que la construcción literaria y performativa que se hace de la identidad (cambiante) es un juego literario nada inocente. Desde esta posición tendríamos probablemente que admitir que el único territorio que garantiza la construcción de la(s) identidad(es) es el camino en sí mismo. Es decir, ese continuo fluir de tiempo y espacio que se aloja precisamente en el movimiento sugerido por los textos y cuyo siempre difícil apuntalamiento nos dirige/invita hacia una migración/evolución «interior, vertical y estratificada». Por ello, el instinto de búsqueda que aflora en muchos de los textos parece destinado a perseverar, así como a producir nuevos artefactos donde seguir generando espacios literarios que, desde un tejido imaginario, sustenten a sus protagonistas concediéndoles la virtud de habitar otros lugares posibles. El camino hacia la conformación de su(s) múltiple(s) identidad(es), entonces, tampoco se detiene aquí. El viaje continúa y, a través de él, se mantienen precisamente los desafíos de la literatura italófona para escritores/as, lectores/as y estudiosos/as.

 

Pilar Soria (Università San Pio V, Roma / Università La Sapienza, Roma)

Descubrir a Fleur Jaeggy: cerca de Centroeuropa,  lejos del Mediterráneo

La escritora italiana Fleur Jaeggy (1940)  se sitúa en las fronteras literarias del norte y del sur de Europa, lejos del Mediterráneo y con la mirada puesta en el hinterland. Más próxima siempre al tono frío que suscitan las palabras colocadas con rigor, que al cálido y acogedor ambiente que predomina en gran parte de la literatura escrita en italiano. ¿Pertenece su obra a esa concreta literatura italiana? Jaeggy se siente más cerca de los austriacos Ingeborg Bachmann y Thomas Bernhard, del suizo Robert Walser, que de los literatos italianos quienes  sin embargo adulan su obra, como lo hace la escritora napolitana, Anna María Ortese, en cuyas cartas expresa que Jaeggy es la escritora que da un nuevo aire a la literatura italiana. Descubrir esta obra es pasear por las fronteras de la literatura.

 

Francesco Virga (CESIM - Centro Studi e Iniziative di Marineo, Palermo)

La Sicilia di Leonardo Sciascia 

La  Sicilia è il tema dominante dell’opera di Leonardo Sciascia. Lo scrittore ne era ben consapevole: “Tutti i miei libri in effetti ne fanno uno. Un libro sulla Sicilia che tocca i punti dolenti del passato e del presente e che viene ad articolarsi come la storia di una continua sconfitta della ragione e di coloro che nella sconfita furono personalmente travolti e annientati”. Ma l’immagine dell’isola che viene fuori dall’analisi attenta di tutti i suoi scritti è diversa da quella che certa critica, fuorviata talora dallo stesso Autore, è venuta costruendo. In questa relazione,  anche attraverso l’analisi puntuale di testi poco noti anche perché non raccolti in volume, si dimostra che Sciascia ha osservato la Sicilia libero da schemi ideologici precostituiti. Egli ha preso le mosse sempre da dati empirici, spesso da fatti di cronaca e, raramente, da questi ha tratto conclusioni di carattere generale. Dal nostro punto di vista Sciascia è stato un empirista eretico  impegnato a ricercare quella che lui stesso amava chiamare, utilizzando una espressione del Machiavelli, la realtà effettuale delle cose.